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Casa Bioclimatica in Italia: un investimento per il futuro

L’inquinamento è una piaga che affligge il mondo ormai da anni. Comunemente fatto risalire al gas di scarico delle auto o a quello dovuto ai processi industriali, questo trova terreno fertile anche nel consumo di gran quantità di energie non rinnovabili. Da questo punto di vista l’edilizia è un settore altamente inquinante, in quanto gran parte delle emissioni gas e CO2, proviene propri dagli impianti di climatizzazione e di riscaldamento.

Da tempo ormai il Governo italiano, grazie all’erogazione dei famosi bonus casa, sta cercando di spingere i cittadini a svolgere lavori di ammodernamento e ristrutturazione, al fine di rendere le proprie abitazione più “verdi”. Anche l’architettura sta facendo passi da gigante, grazie alla costruzione di edifici corrispondenti all’approccio bioclimatico.

Alla base dell’architettura bioclimatica abbiamo l’uso degli elementi naturali, presenti nella zona di costruzione, al fine di realizzare edifici termicamente efficienti ed indipendenti dall’uso di impianti di climatizzazione.

Lo scopo dell’architettura bioclimatica è quello di controllare il microclima interno alla casa, grazie all’utilizzo di strategie progettuali passive. L’esigenza termica di un edificio varia in base alla stagione e alla latitudine, per esempio, una casa costruita a nord sarà particolarmente fredda in inverno. Ebbene, l’architettura bioclimatica mira ad eliminare il problema, definendo già in fase di costruzione delle caratteristiche geometriche e strutturali, che permettano all’edificio di adattarsi alle diverse condizioni climatiche e atmosferiche.

La scelta del luogo dove costruire un edificio è da sempre influenzata dalla posizione del sole. Il connubio clima e architettura in Italia è espresso all’interno della norma UNI 10349, che riporta i dati riguardanti temperatura, umidità e radiazioni solari, per ogni capoluogo italiano. La disponibilità dei dati climatici in Italia è molto amplia e interessa l’operato di diverse figure che, sia per passione che per lavoro, mettono a disposizione una serie di informazioni, grazie alle quali è possibile suddividere il nostro paese in diverse zone climatiche.

Prime tra queste sono le regioni a clima temperato, caratterizzate da una grande variabilità: in uno stesso luogo possono alternarsi, in rapida successione, temperature fredde e calde. Inoltre hanno generalmente un inverno molto freddo e un estate molto calda. La totalità di questi fattori può far si che la vivibilità degli edifici sia peggiore che nelle regioni con clima rigido. Per questo è particolamente adatta un’architettura bioclimatica, caratterizzata da sistemi flessibili, che possano facilmente adattare la modalità di controllo ambientale al variare del clima. Rispondono a questi requisiti i sistemi di ombreggiamento mobili, in grado di controllare l’ingresso della radiazione solare, gli isolamenti mobili sulle aperture, capaci di regolare gli scambi energetici con l’esterno, e così via.

Esistono inoltre delle zone in cui i climi sono quasi sempre caldi, come nel caso delle città che affacciano sul mar mediterrano. In questo caso è facile pensare che le condizioni climatiche influenzino poco l’architettura, rispetto alle zone in cui i cambiamenti sono molteplici ma, non è proprio così. L’esposizione, la compattezza, financhè la densità urbana, possono influenzare il comportamento termico dell’edificio.

In una situazione climatica così varia come quella italiana, dove l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento o climatizzazione per un periodo più o meno lungo è sottinteso, avvalersi dei principi della bioclimatica per la costruzione della propria casa, potrebbe rivelarsi un investimento per il futuro.

Alla base della filosofia della biocimatica troviamo, infatti, il concetto di autosufficienza, ovvero la capacità di ottimizzare gli elementi naturali a disposizione. In base alle diverse esigenze stagionali, tali strutture riescono a ridurre, in maniera concreta, i consumi dovuti al riscaldamento e ventilazione. Per esempio, il posizionamento delle coperture bioclimatiche riesce a valorizzare l’irraggiamento solare durante i mesi invernali, e crea ombra e ventilazione durante quelli estivi.

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