Cambia il Bonus Asilo Nido, ora si può richiedere anche per i micronidi: come fare domanda

Il governo ha rivisto il Bonus Asilo inserendo un numero maggiore di strutture e l’ultrattività delle domande presentate: capiamo meglio in cosa consistono tutte le novità.

Nel corso del 2025 il Bonus Asilo Nido ha fatto parecchio discutere per via delle modifiche apportate alla tipologia di strutture che potevano usufruire di questa agevolazione. Se infatti fino al 2024 anche i centri per l’infanzia privati che non erano registrati come Asili Nido potevano usufruire del Bonus e dunque i genitori avevano maggiori possibilità di scelta su dove mandare i figli, quest’anno solo le strutture regolarmente registrate come asili nido sono state incluse.

Bambini che giocano all'asilo
Cambia il Bonus Asilo Nido, ora si può richiedere anche per i micronidi: come fare domanda – ideabuilding.it

Il prossimo anno ci saranno ulteriori modifiche a questa agevolazione, si tratta di aggiunte in positivo che correggono in parte i problemi creati dalla restrizione precedente e snelliscono la procedura di domanda, permettendo ai genitori di inviarla una singola volta fino al compimento dei 3 anni d’età del bambino.

Bonus Asilo Nido: quali strutture sono comprese e cos’è l’ultrattività della domanda

La circolare n 123 dell’Inps certifica che le modifiche apportate al Bonus Asilo Nido con il decreto legge 95/2025 divenute effettive grazie all’approvazione della legge 118/2025 sono state recepite e potranno adesso essere applicate alle richieste dei genitori italiani. Come detto la principale novità riguarda l’allargamento delle strutture incluse nel Bonus.

Maestra che parla con i bambini della sua classe d'asilo
Bonus Asilo Nido: quali strutture sono comprese e cos’è l’ultrattività della domanda – ideabuilding.it

Adesso sono comprese le seguenti tipologie di strutture per l’educazione alla prima infanzia:

  • nidi e micronidi che accolgono bambini tra i 3 e i 36 mesi promuovendone la cura, la socializzazione e lo sviluppo delle competenze;
  • sezioni primavera rivolte ai bambini dai 24 ai 36 mesi come ponte educativo verso la scuola dell’infanzia;
  • servizi integrativi come gli spazi gioco e i servizi educativi domiciliari purché abilitati e regolamentati a livello regionale.

Qualora non aveste familiarità con le diciture, per micronido s’intende una struttura in grado di accogliere un minimo di 6 bambini fino ad un massimo di 24. Mentre per “sezioni primavera” s’intendono quelle strutture in cui vengono accolti regolarmente bambini di età compresa tra i 24 ed i 36 mesi.

Nulla è cambiato per quelle strutture che si occupano della cura dei bambini ma non dell’educazione della prima infanzia. Rimangono esclusi dal bonus i servizi dopo scuola, le strutture ricreative ed i centri per bambini e famiglie.

Per quanto riguarda l’altra novità, ovvero l’ultrattività della domanda per la ricezione del bonus, dal 1 gennaio 2026 i genitori che rientrano nei requisiti e la cui domanda è stata accolta dall’INPS non avranno più bisogno di presentarla. Fino ad ora infatti la domanda andava presentata ogni anno, mentre dal prossimo anno avrà validità fino all’agosto dell’anno in cui il bambino compie 3 anni.

L’ottenimento del bonus per gli asili nido richiede la presentazione di una ricevuta di una retta pagata, mentre per gli asili pubblici sarà sufficiente dimostrare che il piccolo è stato iscritto. Infine per i servizi domiciliari sarà necessario presentare una certificazione del pediatra che spiega le ragioni della necessità della cura casalinga (es. patologia cronica).

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