Tantissimi italiani in questi giorni stanno ricevendo richieste di restituzione di un bonus che gli è stato automaticamente concesso tra il 2022 ed il 2023: cosa sta succedendo e per quale motivo gli interessati devono restituire l’agevolazione.
Gli aiuti economici in favore delle fasce svantaggiate della popolazione esistono da quando è stata fondata la Repubblica Italiana, ma solo negli ultimi anni questi sono diventati più semplici da ottenere e più utili a gestire le spese mensili. A portare a questa maggiore attenzione sui beneficiari è stata una situazione emergenziale come il Covid, seguita da un periodo di crisi economica nel quale ci troviamo tuttora.

Tra gli aiuti maggiormente graditi in questi anni c’è stato quello relativo al pagamento delle bollette di luce, acqua e gas, un’agevolazione che viene applicata in automatico per tutte quelle famiglie con ISEE in corso di validità che rientrano nei requisiti stabiliti dalla legge per ottenere lo sgravio in bolletta.
Al fine di aiutare le fasce di popolazione più in difficoltà, diverse Regioni italiane hanno approvato dei bonus complementari, associabili dunque a quelli nazionali per abbassare ulteriormente il costo delle utenze mensili. Non vi è dubbio che vi sia trattato di un aiuto importante, però come spesso capita in questi casi, alcuni beneficiari sono tenuti alla restituzione di tutta o di parte della somma.
Restituzione bonus, il caso della Basilicata: chi è costretto a dare indietro la somma ricevuta
L’ultimo caso di questo tipo è emerso in Basilicata, regione in cui tra il 2022 ed il 2023 è stato concesso un bonus bollette aggiuntivo a tutti coloro i quali avessero avuto un consumo di gas, luce o acqua inferiore del 15% rispetto all’anno prima. Controlli successivi hanno evidenziato che con il primo calcolo sono stati incluse anche famiglie il cui abbassamento di consumo non soddisfaceva il requisito.

Oggi dunque tutte queste famiglie si trovano a dover fronteggiare bollette della luce dal costo esorbitante, conseguenza del conguaglio che la Regione ha aggiunto alla cifra bimestrale per riavere indietro il bonus precedentemente concesso. Per fortuna la Regione ha trovato un accordo con le aziende fornitrici per permettere agli utenti di rientrare del debito con una rateizzazione (10 rate di pari importo consecutive).
Ovviamente gli errori di calcolo commessi tra il 2022 e il 2023 non sono stati solo a sfavore dei residenti, alcuni in questi giorni stanno ricevendo delle bollette meno care poiché quando era attivo il bonus hanno ricevuto meno di quanto gli spettasse.