Debito con un parente: a quali problemi potresti andare incontro secondo la legge se non lo saldi

Contrarre un debito non è mai una cosa di poco conto, anche se il creditore è un parente: ecco cosa si rischia se non si restituisce la somma ad un familiare.

A meno di nascere in una realtà fortunata, in cui il denaro non è mai un problema, prima o poi ci si trova ad affrontare delle spese che superano i guadagni mensili. Magari per via dell’improvviso danneggiamento di un’auto, oppure perché si ha la necessità di acquistarne una nuova, o ancora perché si vuole uscire dall’incertezza dell’affitto e acquistare una casa propria.

Coppia preoccupata per i debiti
Debito con un parente: a quali problemi potresti andare incontro secondo la legge se non lo saldi – ideabuilding.it

In tutti questi casi si potrebbe non disporre di una cifra necessaria a pagare l’anticipo e dunque si potrebbe ricorrere alla richiesta di un prestito. Al fine di evitare interessi troppo alti o more e sanzioni in caso di mancato pagamento di una o più rate, in tantissimi fanno ricorso al legame familiare e chiedono una somma in prestito ai genitori, a un fratello o al coniuge.

Di certo i familiari non applicheranno interessi per il prestito fatto e non verranno a bussare alla porta per una rata saltata, ma nel caso in cui il parente debitore si dimostrasse “disinteressato” a cominciare a saldare il debito, potrebbero anche cominciare ad infastidirsi e a chiedere con insistenza la restituzione di parte o dell’intera somma prestata.

In generale, se si hanno buoni rapporti, difficilmente qualcuno dei parenti ricorrerà alle vie legali per ottenere il credito vantato, tuttavia dinnanzi al denaro non esistono parenti e amici e soprattutto molto dipende dalla somma prestata. Ma al di là dell’incrinamento del rapporto tra parenti, cosa possono fare effettivamente i creditori per riavere la somma prestata? E cosa rischia chi non salda?

Cosa si rischia se non si salda un debito con un familiare

Partiamo dal caso più comune, ovvero quello del prestito tra coniugi. In questo caso molto dipende dalla scelta compiuta in sede di contratto, se la coppia ha fatto comunione dei beni la restituzione del prestito è molto difficile da ottenere per via legale, al contrario con la separazione dei beni c’è anche la possibilità di richiedere il pignoramento dei beni o dello stipendio del coniuge.

Donna afflitta nel vedere i conti da pagare
Cosa si rischia se non si salda un debito con un familiare – ideabuilding.it

Vanno fatte alcune precisazioni in tal senso, le somme elargite dal coniuge che rientrano nella normale assistenza coniugale non possono essere chieste indietro, così come un prestito di una cifra non troppo alta – ad esempio 1.000 euro – rientra comunque nell’adempimento della solidarietà nei confronti del coniuge.

Diverso è il discorso se il coniuge si è offerto di prestare denaro all’altro per il saldo di un debito contratto prima del matrimonio oppure se la cifra prestata è molto elevata. In questi due casi il coniuge creditore ha la possibilità di richiedere forzatamente la restituzione della somma elargita anche tramite pignoramento. Lo stesso può farlo se il prestito è stato stabilito tramite contratto scritto.

Per quanto riguarda i prestiti fatti dai genitori ai figli, la somma non può essere richiesta indietro nel caso siano minorenni perché questa fa parte dell’obbligo genitoriale di assistenza al figlio. Qualora i figli siano maggiorenni, però, possono ricorrere alle vie legali per ottenere indietro il prestito. La normativa non differisce da quella tra privati nel caso in cui i parenti che offrono il prestito siano zii, fratelli o cugini.

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