Niente ristorante per la regina di MasterChef 14, Anna Zhang? L’indizio che fa pensare a un grande salto… ma non dove immagini.
In un mondo dove chi vince MasterChef corre ad aprire un locale, Anna Zhang spiazza tutti: “La cucina può aspettare”. Tra corso all’Alma, sogni da conduttrice e un programma di cucina a scopo divulgativo, la vincitrice 2025 sembra puntare ad altro più che ai fornelli.
Pensavamo di conoscere il copione: vinci, ti chiama una cucina stellata, fai gavetta e—zac!—tagli il nastro del tuo ristorante. E invece? C’è chi, come Anna, potrebbe riscrivere la trama. Ed ecco cosa fa dopo aver vinto il talent culinario piĂą famoso della televisione.Â
MasterChef Italia è quel format che macina aspiranti chef tra Mystery Box, Pressure Test e giudizi di Cannavacciuolo, Locatelli e Barbieri. Un tritacarne di talento e carattere che trasforma i concorrenti in fenomeni mediatici, spesso pronti a cavalcare l’onda con aperture e collaborazioni.
Anna Zhang, vincitrice della 14ª edizione (2025), dopo questa esperienza, ha sussurrato la frase che non ti aspetti: “La cucina può aspettare, ora sogno di fare la conduttrice. Lavorare con gli chef? Sì, ma in tv“. Anna punta a un programma di cucina a scopo divulgativo, per “entrare nelle case degli italiani” con un linguaggio semplice e diretto. Ha iniziato il corso all’Alma, premio vinto con MasterChef, per imparare il più possibile in cinque mesi.
Insomma, preparazione tecnica per una televisione che spiega come il cibo influisce sul corpo. Anna racconta che, nei sei mesi dopo la vittoria, è stata travolta da presentazioni del libro (entrato nella top 20 del genere “vario” in Italia) ed eventi a raffica. Viaggi, incontri, ritmo serrato: e a lei—dice—piace.
Non pretende di essere una “stellata”, anzi: vuole parlare di cucina con parole semplici, anche grazie alle sue origini che, sottolinea, la rendono “ancora più versatile”. E sul fronte sentimentale? C’è un fidanzato che la supporta, con consigli concreti e pragmatismo. Vogliamo chiamarlo “manager d’ombra”? Lei lo ringrazia: la aiuta a concentrare le energie sul progetto giusto al momento giusto. E il ristorante? “Probabilmente ci penserò più avanti“, dice.
Prima ci sarà lo stage post-Alma, un pezzo di strada comunque in cucina, ma senza fretta di legarsi a una brigata fissa. Anzi: la gavetta che conta adesso, per Anna, sarebbe quella davanti alle telecamere, imparando a parlare, spiegare, raccontare. Nel frattempo, sul taccuino personale spunta un’altra idea: un secondo libro, stavolta più introspettivo, dedicato ai viaggi. E quel sogno dell’“oasi” di cui parlava nel programma? Non è scomparso: resta lì, ma “servono basi solide, competenze, tempo”.
E a proposito di basi solide, Anna sottolinea di sentirsi genuina e autentica: due parole che, dice, l’hanno aiutata a vincere e a entrare nel cuore di tanti, bambini compresi. Quindi, niente ristorante (per ora), televisione nel mirino, formazione tecnica per dare sostanza al racconto, e un progetto divulgativo che potrebbe diventare la vera firma di Anna Zhang. Il resto, per ora, resta nel cassetto dei “work in progress”.
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