Andare in pensione con 15 anni di contributi è possibile: ecco quando puoi fare la domanda.
Per moltissimi lavoratori, l’idea della pensione è un orizzonte che si avvicina e si allontana a seconda delle fasi della vita: un traguardo di libertà, di tempo ritrovato, di scelte rimandate. Nella conversazione quotidiana, c’è chi sogna di lasciare prima, chi teme di non aver versato abbastanza, chi si chiede se periodi di studio, maternità, malattia o lavori stagionali pesino davvero sul conto finale.
E ciclicamente riaffiora una domanda: è davvero possibile andare in pensione con soli 15 anni di contributi? La risposta, per qualcuno, è sì. La legge prevede una via ordinaria, ma anche alcune eccezioni pensate per storie professionali più frammentate. Il senso è semplice: non tutti i percorsi sono lineari, e il sistema previdenziale, in alcuni casi, lo riconosce.
Sul piano normativo, la cornice è chiara. La pensione di vecchiaia ordinaria richiede il compimento dei 67 anni e almeno 20 anni di contribuzione complessiva, considerando i versamenti obbligatori effettuati durante il lavoro, i figurativi accreditati per eventi come servizio militare, maternità, malattia o infortuni, e quelli da riscatto (ad esempio per gli anni universitari riscattati).
Esistono però deroghe specifiche che consentono l’uscita con 15 anni di contributi, da non confondere con i canali di pensione anticipata (come Quota 103, Opzione donna, Ape sociale). In sintesi, l’ordinamento ammette tre situazioni-tipo in cui il requisito contributivo scende a 15 anni:
Va tenuto presente che ogni deroga ha paletti e verifiche applicative concrete, e che l’INPS valuta sempre i requisiti alla luce della normativa vigente e delle specifiche posizioni assicurative. Resta inoltre fermo il requisito anagrafico di 67 anni per la pensione di vecchiaia, sia nel canale ordinario sia nelle deroghe a 15 anni. Un aspetto rilevante, spesso sottovalutato, riguarda la decorrenza: per la pensione di vecchiaia non è prevista alcuna “finestra mobile”.
Significa che, una volta perfezionati età e contributi, l’assegno decorre dal primo giorno del mese successivo al soddisfacimento dei requisiti. Se la domanda viene inoltrata dopo, l’INPS riconosce gli arretrati spettanti a partire dalla data di maturazione, evitando di penalizzare chi, per ragioni personali o burocratiche, ha ritardato la richiesta.
Quando conviene presentare la domanda? In via prudenziale, è opportuno muoversi con anticipo. Molti patronati suggeriscono di inoltrare l’istanza nei 2-3 mesi precedenti la data in cui si perfezionano i requisiti, in modo da consentire all’INPS di ricostruire la posizione assicurativa, verificare i periodi figurativi e coordinare l’eventuale cessazione del rapporto di lavoro. Nulla vieta, però, di presentarla anche a ridosso o dopo il raggiungimento dei requisiti: in quel caso, come detto, interviene la tutela degli arretrati.
Come si presenta l’istanza all’INPS per andare in pensione?
Documenti e informazioni utili da preparare:
Le casistiche reali aiutano a capire. C’è il lavoratore che nel turismo ha alternato stagioni piene a lunghi periodi di fermo e può far valere molti anni con meno di 52 settimane accreditate; c’è l’artigiano che, avendo già raggiunto i 15 anni entro il 1992, rientra nella prima deroga; c’è chi, tra un impiego e l’altro, aveva chiesto l’autorizzazione ai volontari prima del 1993, mantenendo così un canale di uscita con soli 15 anni.
In tutte queste situazioni, l’età di riferimento resta 67 anni, e la valutazione dell’INPS avviene sul quadro contributivo complessivo, includendo i contributi obbligatori, figurativi e da riscatto. Un’ultima attenzione riguarda la gestione dei contributi distribuiti tra più gestioni. Oggi strumenti come cumulo e totalizzazione possono consentire di sommare periodi assicurativi maturati in casse diverse per raggiungere i requisiti richiesti per la vecchiaia; è bene però farsi assistere per capire quale strumento convenga nel proprio caso concreto, anche ai fini del calcolo dell’importo.
Per chi ha avuto carriere non lineari, la strada esiste: va percorsa con le verifiche giuste e con una domanda presentata nei tempi utili, così da arrivare alla decorrenza dal primo giorno del mese successivo senza intoppi.
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