C’è un errore che può costare caro e gli automobilisti devono sempre fare attenzione a tutto: ogni dettaglio conta, soprattutto in questo periodo dell’anno.
L’autunno si prospetta nero per gli automobilisti. Non bastano le recenti modifiche al Codice della Strada a incutere il timore di multe salate ma gli automobilisti devono fare anche attenzione ad altro.

E se va bene, anzi è doveroso, prestare attenzione al Codice della Strada per la sicurezza di tutti, in questo caso è un altro l’aspetto da considerare per non ricevere una multa salata. Ecco di cosa si tratta.
Questo errore, da automobilista, può costarti caro: ecco di cosa si tratta
Con l’arrivo dell’autunno aumentano gli interventi di spazzamento e manutenzione, perché la caduta massiccia delle foglie ostruisce tombini, riduce l’aderenza e rende più pericolosa la circolazione, specialmente per scooter e biciclette. Per garantire un servizio efficace, molti Comuni programmano pulizie in giorni e fasce orarie prestabilite istituendo divieti di sosta temporanei su strade o tratti di strada.

È proprio qui che si consuma l’errore più comune: lasciare l’auto dove, in quella precisa finestra oraria, non si può, pena, multa e, in certi casi, rimozione. La disciplina è chiara. Gli articoli 6 e 7 del Codice della Strada autorizzano gli enti proprietari delle strade (Comuni in testa) a vietare temporaneamente la sosta per esigenze tecniche o di pulizia, a patto che il divieto sia reso noto con i prescritti segnali almeno 48 ore prima.
Il riferimento più puntuale è l’art. 6, comma 4, lettera f; la medesima facoltà è ribadita nell’art. 7 per i centri abitati. Le amministrazioni devono quindi apporre cartelli temporanei che indichino espressamente giorni e orari del divieto e, se previsto, il pannello integrativo con il simbolo del carro attrezzi che segnala la rimozione forzata. È importante ricordare che la segnaletica temporanea prevale sempre su quella permanente: se il cartello mobile ordina il divieto in una determinata fascia, vale quello, anche se la segnaletica standard in genere consente la sosta.
La sanzione scatta quando il veicolo è in sosta nell’intervallo in cui vige il divieto per la pulizia. Non importa se la notte prima il posto era libero o se abitualmente si può parcheggiare: contano il giorno e l’orario indicati sul cartello. Questo spiega perché le raffiche di contravvenzioni sono frequenti al mattino presto o nelle ore notturne, quando passano gli spazzatrici meccaniche e molti automobilisti, abituati a lasciare l’auto sotto casa, dimenticano il calendario dello spazzamento.
Per la violazione dei divieti temporanei legati alla pulizia stradale è prevista una sanzione amministrativa da 42 a 173 euro. Se si paga entro cinque giorni dall’accertamento, si ha diritto alla riduzione del 30%. Oltre alla multa, l’ente può disporre la rimozione forzata per liberare la carreggiata e permettere la pulizia: in quel caso, oltre alla sanzione, si sommano le spese di carro attrezzi e custodia.
Affinché la rimozione sia legittima, il segnale deve essere integrato dal pannello “rimozione coatta” (il simbolo del carro attrezzi).
La multa può essere contestata?
La multa può essere contestata se la segnaletica temporanea non è stata posizionata con il preavviso minimo di 48 ore, se era illeggibile, occultata o inadeguata a informare gli utenti della strada.

In tali casi, l’automobilista può presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, allegando prove come foto geolocalizzate e datate, testimonianze, riferimenti all’ordinanza comunale e ogni elemento utile a dimostrare il difetto di segnalazione. Senza tali elementi, l’impugnazione difficilmente avrà esito.