Chi percepisce l’Assegno sociale o la pensione minima deve sapere che nell’aria c’è la possibilità di un aumento. Ecco perché e per chi.
Assegno sociale e pensione minima rappresentano due pilastri fondamentali nel sistema di welfare italiano, destinati a coloro che si trovano in una condizione economica più fragile. La loro importanza è indiscutibile, soprattutto in un contesto economico in cui ogni centesimo conta.

La buona notizia è che dal 2026, grazie alla nuova perequazione legata all’inflazione, gli importi di queste prestazioni potrebbero vedere un incremento. Ma come fare per assicurarsi che questo aumento si concretizzi effettivamente nella propria busta paga, senza incorrere in errori o sorprese? Ecco ciò da sapere.
Per chi è previsto l’aumento nell’Assegno sociale e nella pensione minima
La perequazione automatica, basata sull’inflazione calcolata dall’ISTAT sull’indice FOI (senza tabacchi), gioca un ruolo cruciale nell’adeguamento degli importi erogati dall’INPS.

Questo meccanismo prevede un aggiustamento annuale che, per il 2026, potrebbe tradursi in un aumento approssimativo del 2% per l’assegno sociale e la pensione minima. Parliamo di un incremento che, seppur possa sembrare modesto, rappresenta un sostegno concreto per chi vive con redditi limitati.
Nonostante l’automatismo della perequazione, la realtà mostra che spesso sono le piccole disattenzioni a costare caro. Dall’omissione della presentazione del modello RED all’aggiornamento delle proprie entrate, sono molti gli errori che possono portare a sospensioni o richieste di restituzione di somme indebitamente percepite. È fondamentale, quindi, mantenere i propri dati aggiornati presso l’INPS, evitando così di perdere arretrati e incrementi dovuti.
La verifica dell’aumento previsto per il 2026 è meno complicata di quanto si possa pensare. Accedendo a MyINPS con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, è possibile consultare il proprio Fascicolo previdenziale e verificare gli importi, le voci di perequazione e le eventuali comunicazioni importanti.
È essenziale, inoltre, controllare i requisiti necessari per l’assegno sociale e la pensione minima, aggiornando la propria situazione reddituale all’occorrenza. In conclusione, prepararsi per l’aumento del 2026 richiede un’azione proattiva già da oggi. Verificare gli importi su MyINPS, controllare eventuali comunicazioni e aggiornare i propri dati reddituali sono passaggi chiave per assicurarsi che l’aumento non solo sia teorico ma si rifletta concretamente sul proprio cedolino.
Ricordiamo che l’aumento dipenderà dal tasso ufficiale di perequazione, le cui stime al 2% sono attualmente plausibili ma soggette a conferma ufficiale. Mantenere un atteggiamento informato e proattivo è la strategia migliore per navigare nel sistema previdenziale, assicurandosi ogni beneficio spettante senza incorrere in spiacevoli sorprese.