Ottobre sta per iniziare e questo nuovo mese è ideale per seminare queste piante in giardino, dato che resistono al freddo. Ecco quali sono.
Ottobre non è una pausa, è il mese-chiave: il momento giusto per seminare varietà che resistono al freddo, mettere a dimora bulbi e avviare legumi “fertilizzanti naturali”. Con una mossa furba trasformerai il gelo in alleato e l’orto in dispensa invernale.

Ecco allora quali sono le specie da seminare nel giardino in questo mese che sta per iniziare.
Cosa seminare in giardino a ottobre
Smettila di spegnere l’orto a fine estate: è proprio qui che si gioca la partita. La scena la conosci: giornate corte, prime brinate, pigrizia che bussa. Ti dici “ormai semino a marzo” e lasci i letti a riposo. Ma riposo di chi?

Delle erbacce che colonizzano, dell’acqua che ristagna, del suolo che si compatta. Intanto tu perdi mesi di raccolti e a primavera spendi di più per piantine già pronte. Vale davvero la pena regalare all’inverno tutto questo vantaggio? Il problema, detto senza giri di parole, è una falsa credenza: che ottobre sia la fine e non l’inizio.
In realtà i calendari agronomici sono chiari: il suolo è ancora tiepido, perfetto per far partire specie che amano il fresco. Il freddo, se ti organizzi, non è un nemico: è un filtro che tiene lontani molti parassiti e rende le foglie più tenere e dolci. La difficoltà sta nel riconoscere cosa mettere giù e come proteggerlo quel tanto che basta. Se ti sei mai chiesto perché il vicino raccoglie spinaci a dicembre mentre tu no, è perché ha usato questa finestra “segreta”.
Di solito la storia va così: aspetti troppo, seminando quando il terreno è già gelido; oppure scegli varietà estive che odiano le minime basse; o ancora dimentichi il drenaggio e ti ritrovi con marciumi. Gli orticoltori esperti insistono su tre pilastri semplici: selezionare colture rustiche, curare drenaggio e pacciamatura, usare una protezione leggera nelle notti peggiori.
E ora veniamo ai rischi del “non fare”: rimandare significa ritrovarti a febbraio con un orto vuoto, terreno impoverito e un picco di spesa per piantine. Significa dare campo libero alle infestanti che succhiano nutrimenti, con più lavoro dopo. Significa bulbi di aglio e cipolla che non radicano a dovere se messi tardi, restituendoti teste piccole e deludenti. Significa perdere la “corsa alla luce” di fine inverno: chi ha piantato ora entra in primavera con una marcia in più, tu con il freno a mano tirato.
E se hai poco tempo, procrastinare è un boomerang: più attesa oggi, più fatica domani. Ecco il cuore del trucco, semplice e potente: sfrutta il calore residuo del suolo di ottobre per avviare specie che amano il fresco e proteggile con una copertura leggera quando serve. Le verdure a foglia sono le prime della classe: spinaci, lattughe e lattughini, rucola, cicorie, valeriana (dolcissima col freddo) e bietole da coste si seminano o si trapiantano ora e resistono con classe.
Con i radicchi e i finocchi entri nella squadra robusta: il freddo asciutto li rende perfetti, a patto di evitare ristagni. Per i “corti” come ravanelli e per carote dalla radice croccante, ottobre è ancora finestra utile in gran parte d’Italia, specie al centro-sud o con una copertura; le cime di rapa regalano soddisfazioni rapide. Non dimenticare le aromatiche coriacee come il prezzemolo: lento a partire, poi instancabile.

Capitolo legumi: è il momento di fave e piselli. Resistono bene, ti danno raccolti precoci e soprattutto arricchiscono il terreno di azoto, regalando fertilità naturale alle colture che verranno. Qui il consiglio è doppio: scegli varietà precoci e semina un filare oggi e uno tra due settimane, così scaglionerai il raccolto.
I bulbi meritano un applauso a parte: aglio e cipolle si piantano in terreno ben drenato, a 2-3 dita di profondità per l’aglio e leggermente più per la cipolla, con la punta appena sotto il livello del suolo. Temono solo il ristagno: lavora il suolo in profondità, aggiungi sabbia se serve e alza il letto di qualche centimetro per far scorrere via l’acqua.
Se ami programmare a lungo termine, ottobre è perfetto anche per gli asparagi (in “zampe”) e le fragole da stolone o talea: radicano bene e esploderanno in primavera. E se stai sognando un mini frutteto, l’autunno è il top per piantare alberi da frutto come mele, pere, albicocche e pesche: attecchiscono mentre tu sorseggi una tisana.
C’è un dettaglio che fa la differenza e che gli esperti non si stancano di ripetere: la protezione mirata. Un telo di tessuto non tessuto posato su archetti crea un microclima più caldo di 2-3 gradi, abbastanza per superare le notti gelide. In zone più rigide, un cold frame o una piccola serra addossata al muro a sud cambia le carte in tavola.
Aggiungi una pacciamatura leggera (paglia, foglie secche ben sminuzzate) tra le file per limitare schizzi di pioggia e oscillazioni termiche. Irriga al mattino, poco ma costante, così le piante non vanno a letto “bagnate”. Chiudi il cerchio con la cura del terreno: vangatura leggera, drenaggio curato, niente compattamento, e rotazioni sensate. Dopo fave e piselli, programma ortaggi esigenti come pomodori o cavoli: l’azoto fissato ti farà da spinta naturale.