Se ne trovi anche solo uno in bagno, in cantina o dietro la lavatrice, non sottovalutarlo: sembra un innocuo insetto ma può annunciare un’intera piccola colonia.
Non è paranoia: se ne vedi uno, ce ne sono altri in giro. Hai presente quando noti un piccolo insetto che gironzola in casa e pensi che non sia nulla di grave?

In realtà questi ospiti indesiderati possono creare subito una piccola colonia in casa tua e dovresti sbarazzartene prima del tempo. Ecco di quali insetti si tratta e come fare.
Gli insetti che possono infestare la tua casa: ecco quali sono e come liberartene
Hai presente quei minuscoli animaletti grigio-ardesia che, se li sfiori, si arrotolano a pallina? Spuntano quando in casa c’è troppa umidità, e dove c’è umidità c’è un invito aperto per ospiti indesiderati. Parliamo dei porcellini di terra (Armadillidium vulgare e simili): non sono veri insetti, ma isopodi terrestri. Fuori casa sono “operatori ecologici” instancabili, smaltiscono materiale in decomposizione e indicano un giardino in salute.

In casa, però, segnalano ambienti umidi, poco ventilati e ricchi di rifugi. Non pungono, non mordono e non sono pericolosi per l’uomo, ma se trovano le condizioni ideali si moltiplicano, lasciano residui, si annidano in cantine, bagni e ripostigli, e possono infastidire le piante in vaso più delicate. Di notte sono più attivi, durante il giorno si nascondono sotto scatoloni, zerbini bagnati, legna accatastata, vasi con sottovasi sempre pieni.
La prima mossa è riconoscere e monitorare. Se trovi più esemplari vicino a punti d’acqua o a materiali organici umidi, hai una rotta di ingresso e un rifugio. Fonti come la Royal Horticultural Society e il programma UC Integrated Pest Management concordano: la chiave non è spruzzare a caso, ma togliere ciò che li attira. Inizia dalla gestione dell’umidità. Aerazione quotidiana, estrattori in bagno e in cucina, deumidificatori nelle zone critiche, riparazione tempestiva di perdite e infiltrazioni, asciugatura dei tappetini e stop ai sottovasi perennemente pieni.
Se l’aria resta secca e i ristagni spariscono, i porcellini non resistono a lungo. Subito dopo, lavora sulle barriere fisiche. Sigilla fessure e giunti con silicone, monta spazzolini parafreddo sotto le porte, controlla zoccolature e passaggi di cavi e tubi. Una retina fine sulle prese d’aria esterne blocca gli ingressi senza togliere ricambio d’aria. Intorno al perimetro di casa crea una “fascia asciutta” larga 30–60 cm: lascia il terreno drenante, allontana pacciamature, foglie e legna dalla muratura e raddrizza gli irrigatori che bagnano costantemente il basamento. All’esterno, solleva la legnaia da terra e svuota regolarmente i sottovasi.
Cosa fare se l’infestazione è già in atto?
Per rimuovere quelli già entrati, punta su metodi delicati e non tossici. Raccoglili con carta o pinzette e rilasciali lontano da casa, oppure aspira con il tubo e svuota il sacco all’esterno. Se vuoi concentrarli, usa piccole trappole attrattive: un rotolino di carta di giornale inumidito, mezza patata con la parte tagliata verso il basso, o qualche foglia umida in una ciotolina vicino al loro passaggio. Al mattino li troverai lì: sposta la trappola all’aperto e rimetti a posto l’ambiente.

Nell’orto, alterna irrigazioni mattutine a pause che asciughino bene il suolo e, quando riposi le aiuole, copri temporaneamente con un telo per accelerare l’asciugatura: un terreno meno fradicio è un terreno meno attraente. Evita i pesticidi: oltre a essere superflui, colpiscono anche insetti utili e possono contaminare gli spazi domestici. Le stesse fonti autorevoli sottolineano che, per i porcellini di terra, la strategia vincente è modificare habitat e umidità, non “bombardare”.
Se proprio vuoi un deterrente “meccanico”, in alcune situazioni può aiutare la farina fossile (diatomite alimentare) stesa in anelli sottili e asciutti lungo le soglie; funziona per abrasione su molti artropodi, ma va maneggiata con cautela evitando di inalarla e va riapplicata dopo bagnature. Non usarla vicino a bambini e animali domestici. Quando chiamare un professionista? Se, nonostante asciugatura, sigillature e ordine, continui a trovare numeri elevati di esemplari, può esserci un problema strutturale: cappotto umido, intercapedini bagnate, scarichi difettosi.
In quel caso, meglio farti aiutare da un tecnico dell’umidità o da un disinfestatore qualificato che lavori sulle cause, non solo sui sintomi.