Le pasticche della lavastoviglie possono essere un alleato multiuso inaspettato in casa. Ecco 7 usi alternativi che nessuno conosce.
Le pasticche della lavastoviglie non sono solo per piatti e bicchieri: diventano un jolly domestico insospettabile, capace di affrontare sporco ostinato, odori e incrostazioni in angoli impensati. Con pochi gesti puoi risparmiare tempo, spazio e denaro in casa.

Infatti ci sono 7 usi alternativi che nessuno conosce e che è bene invece scoprire per evitare sprechi e per risolvere con maggiore facilità tanti piccoli problemi che possono sorgere in casa.
7 usi alternativi delle pasticche della lavastoviglie
Scommetto che anche tu hai il mobile del bagno invaso da flaconi e spray “miracolosi” che promettono mondi puliti e poi ti lasciano con il forno incrostato, il water opaco, lo scarico capriccioso e i bianchi che non sono più bianchi. Quante volte hai pensato: “Ci sarà un modo più furbo per far tornare tutto splendente?” La risposta è sì, e ce l’hai già in dispensa.

Il punto è semplice: le pasticche della lavastoviglie non sono magia, ma sono un concentrato di agenti sgrassanti, enzimi e sbiancanti a base di ossigeno progettati per sciogliere grassi, amidi, proteine e odori a temperature alte. Tradotto in pratica, gli stessi “nemici” che trovi nel forno dopo un arrosto, nella patina delle pentole, nel velo grigiastro dei mobili da esterno o nei tessuti ingialliti.
Come riconosci il problema? L’odore di unto che non va via dal forno, la riga gialla nel water, il gorgoglio e il ristagno nel lavandino, il fondo “cotto” delle padelle, la plastica del tavolo da terrazzo che vira al grigio, le lenzuola spente e l’acciaio inox senza brillantezza. Se rimandi, peggio per te: le incrostazioni si “cementano”, gli odori fermentano, gli scarichi si intasano davvero (e l’idraulico non è economico), i tessuti si rovinano e finirai per comprare prodotti sempre più aggressivi.
Il risultato? Più soldi spesi, più tempo buttato, più stress. Agire subito è la scelta intelligente. Partiamo dal forno: per una pulizia profonda, sciogli mezza o una pasticca in poca acqua molto calda, fino a creare una crema. Stendila su pareti, griglie e porta interna con una spugna non abrasiva e lascia agire 10-15 minuti.
Poi strofina e risciacqua bene. Se le griglie sono in acciaio, puoi aiutarti con una lana d’acciaio fine, ma evita tassativamente la paglietta su superfici smaltate per non graffiarle. Indossa guanti e arieggia: il prodotto è alcalino e lavora meglio al caldo. Per il water, il trucco è tanto semplice quanto efficace: getta una pasticca nella tazza, attendi 15-30 minuti che frizzi e agisca su calcare e biofilm, spazzola e tira lo sciacquone.
Se prima avevi usato candeggina o ammoniaca, sciacqua a fondo e aspetta: non mescolare mai detergenti diversi nella stessa sessione, anche se la pastiglia contiene tipicamente sbiancanti a base di ossigeno e non di cloro. Scarichi lenti? Per piccoli ingorghi e cattivi odori dovuti a grasso e residui alimentari, sciogli una pasticca in un litro di acqua molto calda e versa lentamente nello scarico; attendi 10-15 minuti e risciacqua con altra acqua calda.
Funziona bene come manutenzione preventiva e per tappi leggeri di grasso, ma non è un idrogetto: se l’acqua non defluisce o senti resistenza evidente, evita i mix fai-da-te con disgorganti chimici e chiama un professionista. Su vecchi tubi in PVC, usa acqua calda ma non bollente.

Pentole e padelle incrostate? Riempi di acqua calda, aggiungi mezza pasticca e lascia in ammollo un’ora (o tutta la notte per le croste più tenaci). Al mattino lo sporco si solleverà quasi da solo. Un avviso importante: evita l’uso su alluminio e su rivestimenti antiaderenti delicati se il produttore sconsiglia detergenti forti; risciacqua sempre molto bene.
Quando archivi il terrazzo, approfittane per i mobili da esterno in plastica o resina: sciogli una pasticca in un secchio di acqua calda, passa con un panno o una spugna, risciacqua e asciuga. Torneranno luminosi. Fai una prova in un angolo nascosto e non usare su legno naturale, teak o finiture verniciate delicate; su metallo verniciato procedi con dolcezza per non opacizzare.
Capitolo bucato: per sbiancare i tessuti resistenti (bianchi in cotone o lino), puoi mettere mezza pasticca nel cestello insieme al detersivo e lavare a 40-60 °C per attivare gli sbiancanti a base di ossigeno e gli enzimi. Evita lana, seta, capi delicati e colorati, e non combinarla con candeggina al cloro. Se il bucato ha cattivi odori, questo boost ossigenato aiuta molto; leggi sempre l’etichetta dei capi e fai una prova.
Infine, la brillantezza dei metalli: limita il trucco a posate e oggetti in acciaio inox o cromati. Un breve ammollo in acqua calda con un po’ di pasticca disciolta (10-15 minuti), poi risciacquo e asciugatura con panno morbido, ridona luce e rimuove il velo di unto. Evita alluminio, rame, ottone non trattato, argento e soprattutto i gioielli con pietre o incollaggi: per quelli servono prodotti specifici per non rovinarli.
Vedi come, con una sola confezione, puoi mettere in riga sei-sette problemi di casa? La chiave è usare le pasticche della lavastoviglie con logica: acqua calda, tempo di posa, risciacquo accurato, guanti e test su piccole aree. È un approccio smart che riduce l’accumulo di prodotti, ti fa risparmiare e libera spazio mentale e fisico.