È il momento di ritirare fuori le coperte di lana! Con questo metodo della nonna elimini muffa e acari in un baleno

Il trucco della nonna per una coperta di lana pronta per l’inverno, senza muffa e acari: come devi lavarla.

Stai per rimettere sul letto o sul divano la tua amata coperta di lana, ma prima di farlo vuoi sentirla di nuovo soffice, profumata e… libera da ospiti indesiderati. Esiste un vecchio trucco della nonna che, con due mosse semplici, manda in crisi muffa e acari senza rovinare il tessuto.

Coperta di lana
È il momento di ritirare fuori le coperte di lana! Con questo metodo della nonna elimini muffa e acari in un baleno – ideabuilding.it

Diciamolo forte: la coperta di lana che ci coccola nelle sere fredde può trasformarsi in un nido di umidità, odore di chiuso e allergeni. Ti è mai capitato di tirarla fuori dall’armadio e sentire quella zaffata “di cantina”? Oppure di ritrovare piccoli aloni sospetti e iniziare a starnutire appena la scuoti? È qui che parte la missione: riportarla a profumo di pulito, salvando la morbidezza, e mettere al tappeto la fastidiosa combo muffa + acari, senza errori che la infeltriscono. Ecco come fare.

Come lavare la coperta di lana prima di riutilizzarla quest’inverno

La lana è un tessuto naturale, meraviglioso perché assorbe l’umidità e respira, ma proprio per questo se viene riposta poco asciutta, in sacchi di plastica non traspiranti o in ambienti umidi, può sviluppare odore di chiuso e macchie di muffa. Gli indizi sono chiari: puntini o aloni grigi/verdognoli, un sentore “stagnante” e, nei soggetti sensibili, prurito, tosse, occhi che lacrimano.

Coperta di lana nella vasca
Come lavare la coperta di lana prima di riutilizzarla quest’inverno – ideabuilding.it

Nel frattempo, gli acari della polvere adorano ambienti tiepidi e umidi: se la coperta ha “svernato” in un armadio poco arieggiato, è probabile che abbiano fatto festa tra le fibre. Quando succede, molti si buttano su lavaggi aggressivi o ad alte temperature. Errore. La lana teme il calore e le centrifughe forti: si restringe, si infeltrisce e perde quella mano morbida che tanto amiamo.

Ecco come pulirla davvero prima di riutilizzarla quest’inverno: la mossa è in due tempi. Prima lo “shock” di freddo, poi il lavaggio delicato con un tocco mirato nel risciacquo. Appena arriva il primo gelo, porta la coperta all’aperto nelle ore più fredde, possibilmente quando il termometro scende sotto lo zero. Appendila in balcone o stendila in orizzontale su una superficie pulita e asciutta, evitando assolutamente l’umidità, la pioggia o il sole diretto.

Lasciala lì per diverse ore, anche tutta la notte. Il freddo secco aiuta a ridurre drasticamente l’attività degli acari e a neutralizzare gli odori, mentre l’aria libera porta via l’umidità residua. Quando la riporti dentro, scuotila e spazzolala all’esterno: vedrai una nuvoletta di polvere e pollini salutarti. Questo passaggio è il cuore del trucco della nonna: sfruttare il clima per igienizzare in modo naturale, senza stressare le fibre.

Il lavaggio delle coperte di lana: in lavatrice o a mano

Ora si passa al lavaggio. Se l’etichetta lo consente, scegli la lavatrice con il programma lana o delicati: imposta i 30°C, seleziona centrifuga minima, usa un detersivo liquido per lana e dimentica ammorbidente e candeggina. Questi ultimi non servono e possono appesantire le fibre o danneggiarle. Al termine, niente fonti di calore: asciuga la coperta in modo naturale, in piano, lontano da termosifoni e raggi diretti del sole. Girala ogni tanto per distribuire l’umidità: rimarrà in forma, senza deformarsi.

Cesta con coperte
Il lavaggio delle coperte di lana: in lavatrice o a mano – ideabuilding.it

Se l’etichetta sconsiglia la lavatrice, vai di lavaggio a mano. Riempi la vasca con acqua tiepida e un goccio di sapone neutro o detersivo specifico per lana. Immergi la coperta e lasciala in ammollo per circa mezz’ora, senza mai strofinare. Al risciacquo, aggiungi un piccolo alleato: un po’ di aceto bianco nell’ultima acqua. Aiuta a neutralizzare gli odori e a sciogliere i residui di detersivo, lasciando il tessuto più morbido senza bisogno di ammorbidente.

Finito il risciacquo, strizza con delicatezza senza torcere, avvolgila in un grande telo per farle perdere l’eccesso d’acqua e poi stendila in orizzontale su un piano asciutto e areato. Se noti piccoli aloni di muffa superficiale, prima del lavaggio tampona la zona con una soluzione 1:1 di acqua e aceto, fai agire dieci minuti e risciacqua: è un intervento soft che aiuta a contenere l’odore e a sollevare la macchia, sempre testando prima in un angolino nascosto.

Piccola nota di realismo: l’aceto non è una bacchetta magica contro muffe profonde o infestazioni massive di acari. Funziona bene per odori e per una leggera igienizzazione casalinga. Se soffri di allergie importanti o se la coperta è molto compromessa, meglio valutare un trattamento professionale o prodotti specifici antiacaro per tessili, seguendo attentamente le istruzioni e assicurandoti che siano compatibili con la lana.

L’asciugatura in piano chiude il cerchio, preservando forma e morbidezza. E per mantenere il risultato, quando la riponi, assicurati che sia perfettamente asciutta; usa sacchi traspiranti in tessuto o carta, mai plastica, e inserisci un sacchettino di lavanda o cedro: profuma e scoraggia l’umidità senza chimica pesante. Se vuoi una scorciatoia extra per l’odore di chiuso tra un lavaggio e l’altro, sulla coperta asciutta puoi spolverare un velo di bicarbonato, lasciarlo agire qualche ora e poi rimuoverlo con una spazzola morbida o un’aspirazione leggera.

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