Pulire la carta da parati mi sembrava un’impresa impossibile, poi ho scoperto il metodo di nonna Ada: tornata come nuova

Una carta da parati sporca rende la casa brutta e trascurata. Per pulirla accuratamente si può seguire questo metodo efficace usato anche dalle nonne.

Hai rinunciato a togliere polvere, aloni e ditate dalla carta da parati per paura di rovinarla? Esiste un trucco semplice, approvato da chi la produce, che rispetta materiali e colori e la fa sembrare nuova. E no, non richiede prodotti aggressivi.

carta da parati e donna che indica
Pulire la carta da parati mi sembrava un’impresa impossibile, poi ho scoperto il metodo di nonna Ada: tornata come nuova – ideabuilding.it

In questo modo la carta da parati, sempre più scelta anche nelle case moderne, tornerà come nuova e la casa non apparirà più spenta e trascurata. Ecco il metodo efficace da mettere in pratica subito.

Come pulire la carta da parati

Smettiamola di pensare che la carta da parati sia fragile come un soufflé: non è vero, ma è vero che si può rovinare in un attimo se la si pulisce nel modo sbagliato. Quante volte hai visto quegli aloni testardi, le ditate lucide vicino agli interruttori, o quell’ingiallimento che compare all’improvviso, e ti sei rassegnato?

donna con flacone spray
Come pulire la carta da parati – ideabuilding.it

La domanda è: vuoi davvero continuare a guardarla rovinarsi o preferisci un metodo furbo per farla tornare a splendere senza rischi? Partiamo dai fatti. Il problema è duplice: da un lato la polvere che si accumula e si lega alla superficie formando una patina opaca, dall’altro le macchie che “si fissano” col tempo, soprattutto in ambienti come cucina e bagno, dove vapore e unto sono sempre in agguato.

A complicare tutto, non tutte le carte sono uguali. Le carte da parati viniliche e quelle in fibra di vetro sono generalmente lavabili, mentre le carte in cellulosa, tessuto o materiali naturali come bambù e rafia sono più delicate e vanno trattate “a secco”. Qui sta l’equivoco che rovina tutto: usare acqua su una carta che non la tollera, o al contrario non osare una pulizia leggera su una carta lavabile che la sopporterebbe benissimo.

Come si riconosce il tipo giusto di intervento? La cosa migliore è affidarsi alla scheda del produttore: se leggi “washable” o “scrubbable”, via libera alla pulizia con detergente neutro e panno morbido; se invece non hai documenti, fai la prova in un angolo nascosto: una goccia d’acqua. Se viene assorbita subito o scurisce la superficie, comportati come se fosse non lavabile; se resta in superficie, probabilmente c’è un film vinilico.

Il metodo più efficace per pulire la carta da parati è questo: si comincia sempre rimuovendo la polvere con aspirapolvere a spazzola morbida o con un panno in microfibra asciutto, dall’alto verso il basso, senza premere. Sulle carte da parati lavabili (viniliche, viniliche su TNT, o fibra di vetro), prepara una bacinella con acqua tiepida preferibilmente distillata e poche gocce di sapone neutro. Imbevi il panno, strizzalo benissimo, e lavora a piccoli riquadri: tampona senza strofinare, seguendo il verso della texture.

Il vero segreto è la doppietta “bagno-asciutto”: passa subito un panno asciutto per eliminare l’eccesso e prevenire aloni e ristagni nei giunti. Se serve un secondo passaggio, fallo, ma sempre leggero. Evita candeggina, sgrassatori e spugne abrasive (anche le spugne in melamina possono opacizzare le stampe): gli esperti lo ripetono perché gli inchiostri e i film superficiali non sono fatti per reagenti aggressivi.

Sulle carte in tessuto o TNT, mantieni la pulizia prevalentemente a secco: la polvere viene via con l’aspirapolvere a bassa potenza; le macchie leggere si trattano con una spugna a secco (le cosiddette “dry-clean” o spugne vulcanizzate) o con una gomma pane per sollevare lo sporco senza trascinarlo. Su seta, lino o velluto, meglio consultare il produttore o un professionista: un lavaggio errato può “tirare” la trama. Per le macchie d’unto, usa un classico approvato dai tappezzieri: talco o amido di mais lasciato agire per assorbire, poi rimosso con una spazzola morbida; se resta alone, si ripete con pazienza.

piumino polvere
Il metodo per pulire la carta da parati – ideabuilding.it

Sulle superfici in fibra di vetro, che nascono per ambienti umidi, puoi usare un detergente delicato diluito, sempre tamponando e asciugando subito, evitando spugne ruvide che segnano la texture. Le carte naturali come bambù e rafia si coccolano così: solo spolvero regolare con piumino o microfibra e, se capita il piccolo incidente, una gomma pane e mano leggerissima. L’acqua qui è nemica: può causare ondulazioni e macchie irreversibili. E c’è un punto cruciale su cui non si discute: la muffa non si “pulisce” dalla superficie della carta.

Se la vedi, significa che sotto c’è un problema. La prassi consigliata è rimuovere la tappezzeria, trattare la muratura con prodotti antimuffa adeguati e risolvere la causa di umidità prima di reinstallare. Tutto il resto è un cerotto che non tiene. Chiudi il cerchio con un’abitudine salva-tempo: una spolverata ogni 2-3 settimane e un passaggio mirato sulle zone “a rischio” come intorno a interruttori, vicino a piani cottura o termosifoni. Proteggi i battiscopa con un panno durante il lavaggio e fai sempre un test in un punto poco visibile prima di trattare un’intera parete: è il tuo paracadute contro sorprese.

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