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Fisco e Normative

Bonus Anziani, gli eredi possono richiedere all’INPS i ratei non riscossi: come fare

Gli eredi possono richiedere i ratei non riscossi del bonus anziani all’INPS: ecco come fare.

Gli eredi del beneficiario del cosiddetto “bonus anziani” possono ottenere dall’INPS i ratei maturati e non ancora pagati al momento del decesso. La possibilità è prevista nell’ambito della “Prestazione Universale per gli ultraottantenni” in determinate condizioni.

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Occorre presentare la domanda e allegare la documentazione richiesta. Ecco cosa sapere, a chi spetta e quali passi compiere per non perdere gli importi dovuti.

Gli eredi possono richiedere i ratei non riscossi del bonus anziani: come fare

Il “bonus anziani” è il nome con cui si indica la “Prestazione Universale” destinata a persone di almeno 80 anni che si trovano in grave non autosufficienza. La misura integra, e in alcuni casi assorbe, la tradizionale indennità di accompagnamento, purché siano soddisfatti alcuni requisiti cardine:

  • requisito anagrafico (80+)
  • condizione sanitaria di non autosufficienza grave
  • soglia economica con ISEE non superiore a 6.000 euro annui.
  • essere già titolari dell’indennità di accompagnamento.
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La prestazione si compone di due elementi:

  1. una quota fissa, pari all’indennità di accompagnamento prevista dall’articolo 1 della legge 11 febbraio 1980, n. 18 (alla quale si applica il terzo comma del medesimo articolo)
  2. una quota integrativa denominata “assegno di assistenza”, attualmente pari a 850 euro mensili, riconosciuta nei limiti delle risorse disponibili. La quota integrativa è finalizzata a coprire il costo del lavoro di cura svolto da assistenti familiari regolarmente assunti con contratti conformi ai CCNL di settore (ai sensi dell’art. 51 del d.lgs. 81/2015), oppure per l’acquisto di servizi erogati da imprese o professionisti qualificati dell’assistenza sociale non residenziale, in coerenza con la programmazione regionale e locale.

Se il beneficiario muore prima di aver incassato quanto maturato, gli importi non riscossi non vanno persi. Spettano agli eredi legittimi, che possono chiederne la liquidazione. La regola vale per tutte le mensilità dovute fino al mese del decesso, compreso il mese in cui si è verificata la morte: il rateo può essere liquidato per intero anche se il decesso è avvenuto nel corso del mese, nel rispetto delle condizioni della prestazione.

Elemento determinante è la rendicontazione: l’INPS liquida i ratei agli eredi solo dopo aver verificato la documentazione delle spese effettivamente sostenute per l’assistenza (per la quota integrativa fino a 850 euro mensili). Senza rendicontazione adeguata non si procede al pagamento dei ratei relativi a quella componente. La richiesta dei ratei non riscossi è telematica. In attesa delle istruzioni operative di dettaglio, è consigliabile preparare per tempo le carte e utilizzare i canali ordinari INPS.

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I passaggi tipici sono i seguenti:

  1. accertare la qualità di erede e, in presenza di più coeredi, definire la ripartizione delle somme dovute
  2. raccogliere la documentazione sulle spese di assistenza sostenute dal beneficiario (per la quota integrativa): buste paga e versamenti del rapporto di lavoro domestico, fatture di cooperative/agenzie, ricevute in regola, contratti e quietanze
  3. predisporre i documenti personali: documento di identità e codice fiscale dell’erede, dati anagrafici e codice fiscale del defunto, certificato o dichiarazione sostitutiva dell’atto di morte, eventuale dichiarazione sostitutiva di atto notorio sulla qualità di erede e sulla composizione dell’eredità, IBAN per l’accredito
  4. compilare e inviare l’istanza telematica dedicata ai “ratei non riscossi” della Prestazione Universale, allegando la rendicontazione delle spese e le autocertificazioni necessarie.

Le somme maturate vengono liquidate integralmente per ogni mensilità spettante, previa verifica della documentazione. In particolare, per la quota integrativa “assegno di assistenza”, il tetto è di 850 euro al mese, riconosciuti nei limiti dei costi documentati. Il mese del decesso è liquidabile per intero, purché siano rispettate le condizioni previste e la rendicontazione sia coerente con l’uso della prestazione a fini di cura e assistenza.

Il recupero dei ratei non riscossi rappresenta un riconoscimento del ruolo, spesso gravoso, di chi si è fatto carico dell’assistenza quotidiana: dagli stipendi della badante ai servizi domiciliari, molte spese ricadono sulle famiglie. La possibilità per gli eredi di vedersi liquidare le mensilità maturate, compreso il mese del decesso, riduce il rischio che costi già sostenuti rimangano privi di copertura e consente di chiudere correttamente il ciclo della prestazione nel rispetto delle regole fissate dall’INPS.

Valeria Scirpoli

Sono Valeria Scirpoli. Ho 32 anni e sono pugliese. Sono laureata in Economia e Commercio e in Marketing Management. Amo leggere ma soprattutto scrivere e da anni lavoro come copywriter, social media manager e articolista/blogger. Mi piace scrivere di tutto ma con una forte propensione per lifestyle, gossip, salute, viaggi, ambiente.

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