La lavastoviglie sputa rivoli d’acqua e ti ritrovi con lo straccio in mano? Niente panico: dietro quei gocciolii c’è quasi sempre una causa banale ma subdola: ecco quale.
Ti è mai capitato di trovare una pozzanghera sotto la lavastoviglie e pensare “e adesso?” È una di quelle rogne domestiche che sembrano un disastro annunciato, ma che, se capisci cosa la scatena, si sistemano più in fretta di quanto credi. Il punto è: come riconoscere il problema giusto, e soprattutto come evitare di trasformare una goccia in un allagamento?
Partiamo da ciò che sappiamo con certezza: una lavastoviglie può perdere in qualsiasi fase, durante il lavaggio o persino da spenta. Spesso si incastrano due-tre fattori: ecco quali sono e come intervenire.
La lavastoviglie può perdere acqua per diversi motivi: guarnizioni un po’ secche, bracci irroratori ostruiti, detersivo dosato a occhio, tubi di carico e scarico non posizionati come da manuale. A volte possiamo risolvere noi il problema, altre volte no. Se la schiuma è troppa, tende a “spingere” oltre la soglia, se una guarnizione dello sportello non tiene, l’acqua trova la via frontale, se un braccio spruzza storto, il getto colpisce proprio la giunzione più fragile.
Quando il gocciolamento si presenta davanti, spesso è il tandem “guarnizione usurata + sportello che non chiude bene” a fare la differenza. Cestelli troppo carichi o male posizionati alzano la pressione interna e creano un micro-spiraglio. L’acqua che scappa dal basso, invece, fa pensare a filtro e pompa di scarico intasati o a un manicotto allentato sotto la vasca.
Se la perdita compare con tanta schiuma, è quasi sempre colpa del dosaggio del detersivo/brillantante o dell’uso di pastiglie multi-funzione in acqua dolce: la schiuma manda in confusione il pressostato, la macchina “crede” di avere poca acqua e continua a pescare, finché trabocca. Quando perde da spenta, invece, la prima indiziata è l’elettrovalvola di carico che non chiude più del tutto, seguita da un tubo lesionato.
Il fai da te è da evitare: è un intervento da laboratorio di cucina, non da cassetta degli attrezzi. Ma arrivarci preparati riduce tempi e costi: descrivi bene sintomi e condizioni (quando perde, quanta acqua, dove si forma), e il tecnico saprà esattamente dove mettere le mani. E poi c’è il mostro invisibile: il sifonamento. Se il tubo di scarico è troppo basso o infilato troppo nel sifone, l’acqua rientra nella vasca e supera la soglia. Risultato: pavimento bagnato e faccia sconsolata.
Qui entra in gioco l’urgenza. Rimandare significa rischiare danni ai mobili, parquet imbarcato, muffe nell’intercapedine della cucina, consumo extra di energia per cicli zoppi, e il peggio: corto circuiti che mettono a rischio la scheda elettronica. Più aspetti, più paghi—sia in tempo che in soldi. È una di quelle situazioni in cui conviene intervenire subito, anche solo per escludere i colpevoli più probabili, e a volte solo l’assistenza può risolvere davvero il problema.
Aggiungere questa spezia in lavatrice può fare la differenza con il tuo bucato: ecco di…
A poche ore dall'inizio del Grande Fratello c'è già una concorrente che litiga con tutti:…
I ladri hanno trovato una nuova tecnica per mettere a punto i loro colpi: si…
Brutte notizie per Milly Carlucci dopo il debutto di Ballando con le Stelle: "È ora…
Le tue lenzuola possono tornare più bianche, morbide e brillanti di quando le hai comprate:…
La casa di Ilary Blasi è elegante e sofisticata e nel mese di ottobre non…