Chiudere il balcone significa guadagnare spazio in cui vivere dodici mesi l’anno. Ci sono delle regole, però, da rispettare.
L’idea di chiudere il terrazzo o il balcone per sfruttare lo spazio esterno tutto l’anno si può realizzare facilmente ma ad alcune condizioni. Per evitare di dover demolire la struttura appena costruita si devono conoscere le regole che disciplinano la chiusura.

Quando si ha la fortuna di avere uno spazio esterno si vorrebbe vivere tutto l’anno, anche durante i mesi più freddi. Soprattutto quando i metri quadri interni dell’abitazione sono ridotti diventa importante poterli aumentare chiudendo con una bella vetrata panoramica balcone o terrazzo. Il bello è che da diversi anni si può installare una vetrata amovibile e trasparente senza nemmeno autorizzazioni da parte del Comune.
L’intervento rientra, infatti, nell’edilizia libera. Diverso il caso di un lavoro volto a configurare stabilmente uno spazio chiuso con variazione dei volumi e delle superfici. Prima ancora di pensare ai permessi e alle autorizzazioni, però, c’è da verificare che la costruzione della veranda non leda il diritto di veduta del piano superiore. Se così fosse, infatti, il sogno potrebbe non essere realizzabile.
Quando la veranda non si può costruire?
La veranda non si potrà costruire se dovesse ledere il diritto di veduta del proprietario dell’appartamento posto al piano superiore e se dovesse alterarne o impedirne l’affaccio su ciò che è sottostante. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l’Ordinanza numero 10942 del 26 aprile 2025.

Il proprietario del piano di un edificio condominiale ha il diritto di esercitare dalle proprie aperture la veduta in appiombo fino alla base dell’edificio in cui abita. Può opporsi, dunque, alla costruzione effettuata da un altro condomino qualora dovesse pregiudicare questo suo diritto in modo diretto o indiretto. Il diritto di veduta esprime un valore sociale, garantendo igiene tramite luce e aria e soddisfacendo i bisogni primari di chi abita nell’edificio.
La Cassazione si è espressa anche sulle distanze legali nei condomini. Le norme sulle distanze vogliono regolare con carattere di reciprocità i rapporti tra proprietari individuali, contigue e separate e valgono anche per i rapporti tra condomini a condizione che siano compatibili con la disciplina relativa alle cose comuni. Non deve esserci contrasto tra le due altrimenti prevarrà la normativa condominiale.
L’opera, dunque, verrà reputata legittima anche se non rispetta le norma riguardanti i rapporti di proprietà contigue se la struttura dell’edificio condominiale viene rispettata. Un argomento non semplice da affrontare che si può riassumere in un concetto base. La veranda non può impedire ad un altro condomino di godere del diritto di veduta.