Una nuova truffa sta prendendo piede in questi giorni tramite mail: sfruttando il nome dell’Arma dei Carabinieri, i malintenzionati cercano di fare scaricare un allegato in grado di installare file dannosi per il device.
L’estate è il periodo perfetto per i truffatori telematici, gli utenti infatti sono più distratti dalle vacanze o più affaticati dal grande caldo, inoltre in questo periodo ci si concede qualche viaggio e anche qualche spesa in più, azioni che comportano la possibilità di frodi e truffe subite e dunque che pongono in uno stato d’allarme.
Sfruttare i timori e l’ansia dei vacanzieri è dunque il modo più semplice che hanno hacker e malintenzionati per indurli a cliccare su link malevoli o spingerli addirittura a scaricare allegati che gli permettano d’installare malware che gli danno accesso ai dati sensibili e ai loro risparmi.
In questi giorni ad esempio sta girando la truffa che sfrutta il nome e il logo di Intesa San Paolo, un tentativo di far credere alle potenziali vittime che qualcosa non sta funzionando nel loro conto in banca e che sia necessario intraprendere un’azione immediata per salvaguardare i risparmi, azione che al contrario dà agli hacker accesso al conto e libertà d’azione.
C’è però un’altra truffa che è stata segnalata più volte in questi giorni e in questo caso i truffatori hanno ripescato un grande classico, ovvero la comunicazione di reato da parte dell’Arma dei Carabienieri. Per rendere maggiormente credibile la comunicazione, i truffatori hanno scritto poche righe, lasciando il corpo della notifica e dunque la motivazione di questo contatto urgente all’interno di un allegato che contiene un file malevolo.
Lo scopo degli autori di questa truffa è quello di generare timore e ansia nel ricevente. Nascondere la motivazione della comunicazione è una finezza, volta a generare curiosità e spingere a cliccare sull’allegato senza riflettere troppo. Una volta che si scarica questo allegato, però, è troppo tardi, poiché se viene installato il file malevolo il sistema diventa automaticamente compromesso.
Riconoscere la truffa in questo caso è abbastanza semplice, basta guardare il mittente della mail per rendersi conto che non è un contatto ufficiale dell’Arma dei Carabinieri e addirittura chi invia la missiva telematica è ubicato in Brasile. Anche l’utilizzo della funzione “Copia nascosta” per celare il mittente ad un primo sguardo è un segnale di pericolo. Inoltre l’oggetto della mail volutamente vago “Notifica” è un’altra “Red flag” a cui fare attenzione.
Anche l’assenza di informazioni chiare nel corpo della mail deve insospettire, poiché l’utilizzo di formule vaghe è tipico delle mail truffa che vogliono spingere l’utente ad avere urgenza di aprire un allegato. Infine viene indicato un allegato che “attesta la citazione” e che nasconde la vera insidia.
Qualora veniate citati in giudizio o venga aperta un’indagine nei vostri confronti, la notifica arriva tramite canali ufficiali e spesso sono gli stessi carabinieri a portare la missiva a casa vostra o a richiedere la vostra presenza in caserma per rendervi noto ciò che sta succedendo.
Le motivazioni della convocazione o della notifica non vengono specificate via mail, ma sempre direttamente da un appuntato che vi consegna la documentazione vis-à-vis. Dunque qualora riceviate questo genere di mail, controllate i dettagli per capire se proviene davvero dall’Arma, in seguito contattate il corpo dei Carabinieri tramite canali ufficiali per sapere effettivamente se c’è qualche comunicazione che vi riguarda.
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