Affitto, per legge si può richiedere la diminuzione del canone: in questi casi ti spetta di diritto

Non è cosa nuova il fatto di non sapere spesso quali sono i nostri diritti, soprattutto in ambito di pagamenti di tasse o ad esempio del canone di affitto. Informandoti, puoi scoprire di aver diritto a degli sconti.

Il tema del caro affitti è molto caldo in Italia, soprattutto nelle città più grandi, e spesso trovarne uno ma soprattutto riuscire a sostenerlo, è davvero difficile.

coppia che guarda pc
Affitto, per legge si può richiedere la diminuzione del canone: in questi casi ti spetta di diritto Ideabuilding.it

Ci sono dei casi però, previsti dalla legge, in cui si ha diritto ad uno sconto sul canone di affitto, e per questo è sempre importante informarsi per sapere se si rientra tra questi.

Casi previsti dalla legge per la riduzione del canone

La riduzione del canone di affitto non è un diritto automatico e non può essere deciso unilateralmente dall’inquilino, ma non tutti sanno che la legge stabilisce casi specifici in cui è possibile chiedere al proprietario una diminuzione. Il Codice civile infatti, prevede diverse situazioni in cui l’inquilino ha il diritto di chiedere una riduzione del canone:

  • Vizi preesistenti o sopravvenuti: Se l’immobile presenta difetti strutturali gravi che ne compromettono l’uso – come infiltrazioni, muffa diffusa, o un impianto di riscaldamento guasto – già al momento della consegna o che si manifestano in un secondo momento, l’inquilino può chiedere una riduzione proporzionale del canone. Non si parla di piccoli guasti, ma di difetti che riducono in modo significativo la fruibilità dell’immobile.
  • Impossibilità parziale della prestazione: Se una parte dell’immobile diventa inutilizzabile per cause non imputabili all’inquilino, per esempio a causa di un crollo o di un danno strutturale, l’inquilino ha il diritto a una riduzione proporzionale del canone.
  • Lavori che si prolungano: Se il proprietario deve eseguire riparazioni necessarie che rendono l’immobile inutilizzabile per più di 20 giorni, l’inquilino può chiedere una riduzione del canone, proporzionata alla durata dei lavori e al disagio subito.
casa con barattolo pieno di monetine
Casi previsti dalla legge per la riduzione del canone Ideabuilding.it

Una riduzione del canone può avvenire in due modi: per legge o tramite accordo. Nel primo caso, è il giudice a stabilire se ci sono i presupposti per la riduzione, ed è l’inquilino che deve dimostrare, con prove concrete come perizie tecniche, che i difetti dell’immobile ne compromettono l’utilizzo.

Se il giudice riconosce il vizio, ordina la riduzione del canone. La riduzione pattuita prevede, come suggerisce la parola, un accordo tra inquilino e proprietario per una diminuzione del canone, che può essere temporanea o definitiva. L’accordo deve essere messo per iscritto in una scrittura privata e, per una maggiore tutela, è consigliabile registrarlo all’Agenzia delle Entrate tramite il modello RLI.

Come chiedere la riduzione del canone

Per richiedere la riduzione del canone, è fondamentale seguire la procedura corretta per evitare rischi legali.

Richiesta formale: L’inquilino deve inviare una richiesta scritta al proprietario tramite PEC o raccomandata A/R. Nella comunicazione, si devono descrivere in dettaglio i vizi dell’immobile e proporre l’entità della riduzione.

Prove concrete: La richiesta deve essere supportata da prove. Ad esempio, una perizia tecnica che dimostri il problema e l’impatto sull’uso dell’immobile, e in alcuni casi, documentazione medica che attesti eventuali problemi di salute causati dai vizi.

Negoziazione o azione giudiziaria: Se il proprietario accetta, si formalizza l’accordo con una scrittura privata, ma se il locatore rifiuta la richiesta, l’inquilino può ricorrere al giudice o a un organismo di mediazione.

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