Non è cosa nuova il fatto di non sapere spesso quali sono i nostri diritti, soprattutto in ambito di pagamenti di tasse o ad esempio del canone di affitto. Informandoti, puoi scoprire di aver diritto a degli sconti.
Il tema del caro affitti è molto caldo in Italia, soprattutto nelle città più grandi, e spesso trovarne uno ma soprattutto riuscire a sostenerlo, è davvero difficile.
Ci sono dei casi però, previsti dalla legge, in cui si ha diritto ad uno sconto sul canone di affitto, e per questo è sempre importante informarsi per sapere se si rientra tra questi.
La riduzione del canone di affitto non è un diritto automatico e non può essere deciso unilateralmente dall’inquilino, ma non tutti sanno che la legge stabilisce casi specifici in cui è possibile chiedere al proprietario una diminuzione. Il Codice civile infatti, prevede diverse situazioni in cui l’inquilino ha il diritto di chiedere una riduzione del canone:
Una riduzione del canone può avvenire in due modi: per legge o tramite accordo. Nel primo caso, è il giudice a stabilire se ci sono i presupposti per la riduzione, ed è l’inquilino che deve dimostrare, con prove concrete come perizie tecniche, che i difetti dell’immobile ne compromettono l’utilizzo.
Se il giudice riconosce il vizio, ordina la riduzione del canone. La riduzione pattuita prevede, come suggerisce la parola, un accordo tra inquilino e proprietario per una diminuzione del canone, che può essere temporanea o definitiva. L’accordo deve essere messo per iscritto in una scrittura privata e, per una maggiore tutela, è consigliabile registrarlo all’Agenzia delle Entrate tramite il modello RLI.
Per richiedere la riduzione del canone, è fondamentale seguire la procedura corretta per evitare rischi legali.
Richiesta formale: L’inquilino deve inviare una richiesta scritta al proprietario tramite PEC o raccomandata A/R. Nella comunicazione, si devono descrivere in dettaglio i vizi dell’immobile e proporre l’entità della riduzione.
Prove concrete: La richiesta deve essere supportata da prove. Ad esempio, una perizia tecnica che dimostri il problema e l’impatto sull’uso dell’immobile, e in alcuni casi, documentazione medica che attesti eventuali problemi di salute causati dai vizi.
Negoziazione o azione giudiziaria: Se il proprietario accetta, si formalizza l’accordo con una scrittura privata, ma se il locatore rifiuta la richiesta, l’inquilino può ricorrere al giudice o a un organismo di mediazione.
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